C’è voluto il Papa (ma sempre ricordando S.Tommaso)

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Con una contorsione tipicamente italiana, sembra essere arrivata in vista della fine la vicenda della pedonalizzazione di via Urbana (in questo blog trovate tonnellate di post in merito). Oggi -5 agosto 2015, a oltre 8 mesi dall’inizio di questa proposta semplice ma poi violentata e contorta dalla profonda insanìa di un torbido rapporto tra cittadinanza di vecchio stampo e certo politicume locale in via di estinzione-, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle iniziative miste Roma-Vaticano per il Giubileo dedicate al capitolo dei trasporti e della viabilità, è stato finalmente reso esplicito il destino della via: sarà parte di un percorso pedonale tra la basilica di Santa Maria Maggiore e San Pietro, con l’inclusione di via Madonna de’ Monti.

Lo ha chiarito l’assessore ai Lavori pubblici del Campidoglio, Maurizio Pucci, ribadendo quanto aveva già detto -a mezza bocca- in aprile scorso, quando tutti gli attori vennero convocati in assessorato per comunicare la decisione del comune sulla richiesta di pedonalizzazione che, ricordo, aveva visto per la prima volta in assoluto commercianti e gran parte dei residenti uniti in una proposta di civiltà e modernità. Rispondendo a una domanda su quali saranno i percorsi dedicati ai pellegrini, e da conservare alla chiusura del Giubileo, Pucci ha snocciolato i nomi delle vie coinvolte dal collegamento pedonale tra le due grandi basiliche intra moenia, appunto S.M.Maggiore e San Giovanni.

Devo dire che ho tirato un sospiro di sollievo, anche se avevo già prospettato questa conclusione il giorno stesso dell’apparente stop al progetto di ricreare e pedonalizzare il percorso dell’antico Argiletum, il sentiero che portava già ai tempi di Romolo dalla Roma quadrata alla Suburra -il suburbio-. Ma non ci credevo neanche io, e in fondo -visto che siamo in atmosfera ieratica- come San Tommaso finché non tocco non credo. Ma tant’è, stavolta pare che si stia concretizzando sul serio quanto abbiamo proposto “dal basso”; e solo dopo aver subito angherie e promesse truffaldine di ogni tipo nel corso dei mesi, che lasceranno strascichi per i prossimi anni.

Qui mi preme ricordare due cose:
– un processo partecipativo dal basso, e potenzialmente (questo era il mio sogno) contagioso per altre parti della città è stato fermato con manovre poco chiare e dando improvvidamente occasione agli autodipendenti di esprimere pubblicamente la loro arretratezza e la loro assenza di visione sociale del luogo in cui vivono.
(Spero che apprezziate la mia moderazione in quanto ho scritto finora, vi assicuro che è faticoso non trascendere). 
– questo assurdo stop, che ha visto nuovamente lo scorrimento di traffico veicolare nell’antichissimo Vicus Patricius, ha parzialmente rovinato il lavoro di sistemazione del selciato, lavoro da cui era partita l’idea di mantenere la pedonalizzazione facendola passare da uno stato di fatto a uno di diritto -e, aggiungo, con una visione prospettica-.

C’è voluto il Papa, insomma, per un’azione urbanistica e amministrativa che ovunque è stata vista come ovvia. E sminuendo ottusamente la volontà popolare supportata da oltre 1.200 firme, come ricordo in questo post sotto.

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