Nuovo mondo contro vecchio mondo

Ora basta, è ora di finirla con i morti per strada.Ce ne siamo accorti per primi noi ciclisti urbani, gente che ha scelto la bici per spostarsi e non viene certo dalla luna. Tutti noi abbiamo avuto un passato di motociclisti o automobilisti, quello che è il vostro presente oggi e che non va bene a nessuno, né a noi che moriamo sotto le vostre pesanti ruote né a voi che siete sempre infuriati con quello davanti o quello dietro, con quello che vi graffia la carrozzeria o con l’assicuratore che vi strappa la pelle periodicamente, e con il fatto che anche non sapendolo avete capito benissimo che la vostra giornata ha un ostacolo costante: il traffico: e ovvero voi.
Ieri abbiamo pubblicato, tutti noi ciclisti con un mezzo di espressione pubblico detto blog, un messaggio chiaro: basta con la strage di chi ha scelto un mezzo innocuo, è ora di cambiare le nostre città.

Stavolta sarò breve: le automobili in città non hanno senso di esistere, sono la feccia delle nostre belle città, ingombrano e uccidono.
Chi ancora gira così deve essere considerato fuori dalla modernità: la modernità adesso è lo spostamento leggero, innocuo, a costo zero o quasi.
E quindi noi, che abbiamo scoperto questo modo di vivere da anni e vi diciamo constinuamente che funziona, ora ve lo diciamo chiaro: chi va in bici va rispettato al massimo.

Quindi abbiamo fatto nostro l’appello del Times, l’abbiamo sparso in giro, siamo stati ascoltati dai media, Ora manca solo che i decisori decidano di capire che siamo nel giusto e che è ora che si diano una mossa rapida., Il nostro nuovo obiettivo è quello.

A Londra il parlamento locale ha accettato di discutere le proposte del Times. A Roma il parlamento locale dovrà accettare di discutere le nostre. E questo deve accadere ovunque al mondo: dimenticiamo le macchine in città, spostiamoci meglio.

Vi chiedo di continaure a diffondere la pagina che ho linkato. E, in caso di twitter, usate #salvaiciclisti.

Un pensiero su “Nuovo mondo contro vecchio mondo

  1. Aggiungo solo (ampiamente ispirato da quel che ho visto all’estero in citta` piu` vivibili delle nostre) che il futuro passa da 1) meno auto, 2) piu` bici e 3) piu` trasporto pubblico.

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